Ci sono luoghi che sanno accoglierti ancor prima del primo piatto. Il Cadran Solaire di Courmayeur è uno di questi: un ristorante che trasforma il pranzo in un’esperienza sospesa tra gusto, bellezza e armonia.
Appena varcata la soglia, si viene avvolti da un’atmosfera calda e raffinata, fatta di luci soffuse, legno, pietra e dettagli curati con un’eleganza mai ostentata. L’arredamento mountain chic interpreta perfettamente lo spirito della montagna valdostana: accogliente, autentico, ma con un tocco di classe che rende ogni momento speciale.
Seduti al tavolo, il tempo sembra rallentare. Il servizio, impeccabile sin dal primo istante, si distingue per la cortesia e la professionalità del personale, capace di far sentire ogni ospite accolto e coccolato, con la giusta misura e senza mai risultare invadente.
Abbiamo iniziato il nostro pranzo con Lo Grand Matzon, un tagliere di salumi misti locali accompagnati da una focaccia calda e fragrante: un’esplosione di sapori genuini, perfettamente bilanciati, che raccontano il territorio con semplicità e autenticità.
A seguire, il caldo caprino — un tomino di capra appena scottato su una fetta di pane croccante, impreziosito da granella di nocciole tostate — ha conquistato per la sua delicatezza e l’armonia tra consistenze e profumi.
Come portate principali abbiamo scelto due piatti che da soli valgono la visita:
il risotto ai funghi freschi di stagione e salsiccia di Bra, cremoso, profumato e dal sapore intenso ma equilibrato, e i gigli al ragù di capriolo, avvolti da un sugo profondo e profumato alle bacche di ginepro e castagne. Entrambi serviti con una presentazione curata, esaltano la qualità delle materie prime e la sensibilità dello chef nel combinare tradizione e tecnica con estrema eleganza.
A completare l’esperienza, una carta dei vini sorprendente, ricca di etichette selezionate con attenzione, capace di accompagnare ogni piatto con la giusta nota di carattere e finezza.
Il Cadran Solaire non è solo un ristorante: è un luogo dove l’amore per la cucina si intreccia con il piacere dell’accoglienza, dove ogni dettaglio — dalla mise en place alla musica di sottofondo — contribuisce a creare un’esperienza che resta nella memoria.
Un pranzo qui non è semplicemente un pasto: è un incontro tra gusto, emozione e territorio.
Un’esperienza da vivere, da assaporare lentamente, e da ricordare con un sorriso.







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